Ovviamente mi sto avvalendo di ricerche fatte online e dei miei libri...tutto a memoria è impossibile.
Grande sito è medioevo.interfree.it, dal quale ho preso tantissimissime informazioni!
Ho preso notizie anche da gdr-online.com
Se vi scrivo i libri famo notte XD
ARMI
La spada:
La spada può sembrare l'arma più comune sui campi di battaglia per un profano, mentre è d'obbligo dire che era un'arma molto costosa da produrre. Erano necessari abbastanza fondi e un ottimo fabbro che doveva forgiare (cioè battere e ribattere) una lamina di ferro dolcissimo e una di acciaio, ripiegate più volte su se stesse. È la tecnica detta di Damasco, perché si riteneva, un tempo, importata dall’Oriente dai Crociati (mentre è antichissima, anche per l’Europa). All’anima venivano saldati due bordi d’acciaio, destinati a costituire il doppio « filo » e la punta, ossia le parti taglienti. Terminata la spada, il maestro armaiolo e forgiatore di spade, eseguiva il collaudo alla presenza del committente. Faceva tenere saldamente in mano del garzoncello di bottega, una normale mazza di ferro da combattimento, e con un colpo di spada troncava nettamente il manico della mazza. Poi presentava il filo della spada al cavaliere, facendo osservare che nessuna ammaccatura e rottura si era fatta sul filo stesso. L’ultima prova era quella detta “dell’incudine”: l’armaiolo batteva la lama di piatto a metà della sua lunghezza sullo spigolo dell’incudine, e, ripresentando la lama al cliente, faceva osservare come nessuna piegatura o gobbatura risultasse sulla sua linearità ».
Quindi non proprio un'arma da poco.
Ovviamente c'erano varianti della semplice spada: quella a due mani, utile per le unità da sfondamento che creavano varchi per i compagni che li seguivano, e la spada "bastarda" ad una mano e mezza...una via di mezzo appunto tra una semplice spada e una da sfondamento a due mani.
L'asciaDa semplice strumento di lavoro si trasformò in arma da guerra di grossa efficacia: può valere lo stesso discorso della spada come tipologie...ad una mano, a due mani ecc...tuttavia era più facile da produrre e quindi più presente.
Usata da un fante ben addestrato, l’ascia poteva infliggere a un cavaliere ferite mortali specialmente se montata su un lungo manico e impugnata a due mani, per dare maggior forza ai colpi.
Storicamente vennero usate quella ad una mano, la francesca (o franzisca ecc, l'ascia da lancio dei guerrieri franchi) e quella a due mani, che se ben impiegata poteva abbattere cavallo e cavaliere, ed era dotata spesso anche di punta per colpire diversamente.
L'ascia bipenne sinceramente è molto molto rara.
La lanciaNel medioevo è l'arma più presente nelle fanterie: derivata dalla caccia, aveva varie fogge di punte (a volte anche degli arresti perpendicolari alla lunghezza della punta, alla base della stessa, in grado di evitare di farla affondare nel corpo del nemico e quindi recuperarla con sicurezza) e varie lunghezze. Nelle formazioni specializzate, come il muro di scudi sassone / vichingo costituiva un elemento imprescindibile.
La mazzaParticolarmente usata dal 1300 in poi, quando la diffusione delle armature a piastre rendeva il nemico troppo corazzato e troppo difficile trovarne i punti deboli.
Inizialmente la mazza aveva la testa sagomata a creste, così da concentrare la forza su una superficie ristretta.
La primitiva mazza fu resa micidiale da una ferratura: era costituita da una corta impugnatura piegata a tubo a cui si saldavano le punte che costituivano la testa. Vi erano poi altri tipi di mazze quelle snodate ad esempio, in cui una o più teste, fornite di punte acuminate, erano collegate da una catena di ferro. L’effetto del colpo era moltiplicato dalla rotazione impressa dal braccio. Era un’arma terribile, se il cavaliere non riusciva ad evitare il colpo o ad attutirlo con lo scudo rischiava la vita. Anche il martello o “picca” era un’arma costituita da una testa, formata da un lato da un appuntito becco di ferro e dall’altro da un blocco foggiato a martello. Anch’esso veniva usato per attaccare l’armatura in tutti i suoi punti di giunzione perforandone le parti più delicate.
Quindi erano armi non proprio frequentissime nel periodo che hai preso in esame Sermorino.
Ah, la Morning Star non era con la catena! affatto, semplicemente una mazza con la testa piena di letali punte.
Le armi da tiroNel periodo che hai preso tu sia l'arco che la balestra non erano molto frequenti...Si avevano dei gruppi che fungevano da tiratori, ma niente di che...non c'erano più i reparti stile impero romano che fungevano da fanteria leggera / da disturbo.
Checchè se ne dica, nel X/XI secolo le battaglie erano mischie di gente che si massacrava, senza tatticismi di sorta ed evolute manovre.
Però se vuoi descrizioni dell'arco e della balestra comunque chiedi.
MACCHINE D'ASSEDIO
Nei secoli successivi all’anno Mille, il forte progresso tecnologico raggiunto non tardò a far sentire le sue ripercussioni nell’arte militare. Molte macchine per l’assedio furono concepite, realizzate e sperimentate in Italia soprattutto durante l'età comunale, quando le città erano continuamente in conflitto tra loro.
Alcuni di questi macchinari da guerra trovavano i loro modelli nei trattati bellici databili agli ultimi secoli dell’Impero Romano, mentre altri furono un’invenzione del Medioevo. Erano ad esempio molto usati mangani e baliste, macchine da lancio dotate di bilanciere e manovrate a mano, ben note già durante l'antichità.
Un’antica origine potevano vantare anche gatti e testuggini (tettoie mobili blindate che servivano a proteggere i soldati), sfruttati nel 1159 dall’esercito dell’imperatore Federico I durante l'assedio di Crema. Molto diffuse erano poi le torri mobili in legno, talvolta rivestite di pelli, da cui gli assedianti potevano lanciare proiettili di ogni tipo contro il bersaglio o penetrare all’interno delle fortezze mediante appositi ponti. Questi non erano però gli unici impieghi delle torri talvolta, nel corso de gli assedi, alcuni ostaggi venivano infatti legati a esse e utilizzati come scudi umani, nella speranza che gli assediati non osassero rispondere al fuoco per evitare di uccidere i loro compagni. Una speranza che, tuttavia, fu spesso delusa, come avvenne ad esempio durante l'assedio di Brescia da parte di Federico II, nel 1238.
Il trabucco è un'invenzione della seconda metà del XII secolo, troppo lontanto...
ARMATURE, ELMI E SCUDI
Le armature partendo dalle leggere per arrivare alle pesanti. Per il periodo scordiamoci le armature di piastre.
Gambesone (è francese)
Una sorta di giacca imbottita, utilizzata generalmente come "giacca da spessore" da indossare sotto l'armatura vera e propria, solo che c'erano dei soldati che la portavano anche così...ovviamente non offriva molti ripari da sola.
Il gambesone (gambeson, o aketon) è una giacca imbottita indossata solitamente sotto la cotta di maglia o l'armatura. Tendenzialmente in lino o lana, veniva imbottita con lo stesso mariale o con crine di cavallo, e spesso presentava inserti in cuoio all'interno.
Il suo uso come imbottitura era necessario in quanto cotte e armature non prevenivano i danni dei traumi da impatto, e la sua lavorazione era studiata anche per arrestare la maggior parte delle frecce.
La versione realizzata come imbottitura da mettere sotto l'armatura è più sottile di quella utilizzata da soldati che usavano indossarla senza. Quest'ultima inoltre presentava spesso un alto collare a protezione del collo.
Cotta di maglia o usbergo:
L'usbergo era un tipo di armatura medievale comparso nei primi secoli del Basso Medioevo. Chiamato con questo nome solo in epoca medievale, esso è diretta evoluzione della classica cotta di maglia, di ben più antica origine: essa pare sia infatti un'invenzione di area celtica, presto adottata poi dai vicini Romani e da tutte le popolazioni di area mediterranea. Nella sua forma medievale, chiamata appunto Usbergo, essa raggiunse dimensione sempre più considerevoli, arrivando a coprire parti del corpo che la cotta di maglia delle epoche più antiche tendeva a proteggere con altre forme di armamento che nell'alto medioevo erano cadute in disuso per motivi puramente tecnici o culturali.
L'usbergo consisteva quindi in una lunga cappa di maglia ad anelli di ferro che proteggeva efficacemente dai colpi fendenti di arma da taglio, non altrettanto da ben assestati colpi di punta o contusioni. L'usbergo, a causa della sua scarsa rigidità, non era infatti una difesa efficace contro i colpi più violenti e, per tale motivo, veniva sempre vestito sopra una tunica imbottita.
Puoi aggiungere la descrizione della Lorica hamata (che è praticamente la mamma dell'usbergo), usata dai romani fino in epoca imperiale:
Era prevalentemente prodotta in acciaio[1], talvolta si adoperavano inserti in bronzo. Era composta da una fitta trama di anelli metallici di diametro variabile dai 6 agli 8 mm. Il peso totale poteva raggiungere i 15 chili.
Nel periodo imperiale appare generalizzato l'uso del rinforzo spallare (humeralis), ad imitazione del classico linothorax greco, che veniva chiuso sul petto da una coppia di ganci di solito lavorati artisticamente.
Possiamo dire che nel periodo preso in esame lo standard del tempo erano l'Usbergo con sotto l'imbottita (il Gambeson o haketon), oppure l'imbottita senza niente per chi non poteva permettersi anche l'Usbergo.
Lo scudoRaramente un guerriero combatteva senza scudo, il più diffuso tra i tanti era quello tondo, fatto di assi di legno riverstiti di cuoio, con ogni tanto un rivestimento di metallo sui bordi (non sempre, stesso fatto della spada...). Sempre aveva un umbone di metallo al centro che serviva sia per proteggere il braccio che per colpire in avanti.
Lo scudo in se per se quindi era anche un'arma.
I normanni mandarono in battaglia anche un'altro tipo, quello cosidetto a goccia, particolarmente utile per la cavalleria essendo più lungo, ma anche per la fanteria, perchè proteggeva di più in altezza. Anche questo aveva un umbone.
Più piccolo e versatile (ma anche meno protettivo però) era il buckler, o boccoliere, ossia un piccolo scudo rotondo usato per lo più dagli arcieri, in quanto poteva essere infilato nel braccio ma non ne privava l'uso.
L'elmoQua ti puoi divertire, mettendo elmi di cuoio (in generale anche per l'armatura, invece di Gambeson metti "armatura di cuoio" se vuoi fare le cose "alla leggera"), però l'esemplare più diffuso nel medioevo era il cosidetto Spangenhelm, buttato alla stragrande dai normanni.
Questo tipo di elmo, costituito da piastre metalliche unite tra loro tramite rivettatura su piastre di unione, fu usato in tutta europa per centinaia di anni. I pochi esempi rimasti,provenienti dalle sepolture di Capi dei Franchi, sono incisi e sbalzati in maniera molto ornata.
Intanto salvo questo.
Edited by Il Giannizzero - 13/8/2010, 23:42