Nabaan Chronicles
Episodio 1: Oscurità Silente
“E’ quando c’è la luce più sfolgorante, che ci sono le ombre più nere”Antico detto elficoSono passati quasi cinque anni da quando Mordred fece quella scoperta, e molte cose sono cambiate da allora. Unificò le città stato marinare delle sei isole sancendo così l’inizio del proprio impero. Poi si scagliò contro il nemico comune a tutte le sei isole: i Tharvosiani, gli abitanti dell’ isola più grande a sud delle sei isole centrali. Non ebbe pietà del nemico e rase al suolo la loro capitale, la città di Tharvos, e sottomise la popolazione, dominandola con il pugno di ferro. Ora volge il suo sguardo ad est, verso il continente occidentale…
10/05/782 d.CN – Tramonto – Isola di Amon–Sur – Foresta AktonAthech si stava godendo la frescura del vento in questo giorno di giugno lavorando al suo nuovo pugnale, ricavato dall’osso di un’alce quando, con il suo udito fine, sentì l’approssimarsi di un’uomo. Una cosa insolita visto che in quel periodo dell'anno le tribù barbare erano tutte riunite nel loro luogo sacro.
Fece finta di nulla tendendo i propri sensi pronto a reagire all’attacco, quando dalla boscaglia verso la piccola radura della propria capanna vide Ulfgar, il nuovo capo clan della Tribù del Lupo Bianco.
Athech inarcò il sopracciglio guardandolo, chiedendosi infastidito perché fosse li.
Athech - << Che ci fai qui Ulfgar ? Non dovresti essere a Pakton–Ur, il ritrovo sacro di tutti i clan ? >>Athech vide una strana espressione sul volto di Ulfgar, cosa che non gli si addiceva: preoccupazione e un primo barlume di paura. La cosa non gli piaceva. Perché sebbene i clan barbari si tenessero lontano da lui, a volte lo contattavano per svariate cose, e soprattutto perchè l'espressione di paura non si addiceva ad Ulfgar, il quale non si spaventava inutilmente.
Ulfgar - << Beh Athech, sono qui per chiedere il tuo aiuto: il clan del Leone di Montagna non ancora si è presentato, nonostante fossimo li da tre settimane… >>Athech interruppe Ulfgar infastidito, visto che sembrava averlo disturbato per una cosa di poco conto.
Athech - << E allora ? Può essere che sia in ritardo no ? Non è una cosa poi così inusuale. >>
Ulfgar non si lasciò scoraggiare dal comportamento scorbutico del ranger, tutti quelli che avevano a che fare con lui sapevano che aveva un caratteraccio.
Ulfgar - << In questo caso è diverso, perciò ho deciso di venire a cercarti di persona poiché la situazione è strana, oltre ad essere grave. >>Athech aggrottò le sopracciglia, ma non disse niente, aspettando che Ulfgar continuasse.
Ulfgar - << Ci siamo riuniti tre settimane fa nel luogo sacro di Pakton–Ur, e nel giro di pochi giorni sono arrivati tutti gli altri clan tranne quello del Leone di Montagna. Abbiamo aspettato fino a due settimane fa, e poi abbiamo mandato degli esploratori a vedere dove fossero finiti i membri di quel clan. Nessuno è tornato, o meglio, nessuno che sia tornato è sopravvissuto. Dei dieci esploratori che abbiamo mandato alla ricerca del clan del Leone, solo uno è tornato indietro. Ma è tornato senza la cavalcatura e aveva ustioni gravi su un braccio e altre parti del corpo. Lo abbiamo affidato alle cure degli sciamani, ma senza esito: è morto due giorni dopo tra le grida di dolore e i deliri della febbre. >>Athech - << Che cosa ha detto nel delirio ? >>Ulfgar - << Farneticava di una “grande ombra nera” che sputava fuoco e il suo grido era forte e spaventoso come quello di mille demoni, e del del demone d’argento che lo cavalcava … >>Athech - << Demone d’argento ? >>Ulfgar - << Si, avvolte si riferiva al demone bianco chiamandolo Varath’ur, ma non so cosa voglia dire. >>Athech invece sapeva cosa significasse quella parola, che era sopravvissuta dal crollo dell’impero elfico e veniva ancora usata da svariati popoli. Quella parola stava a indicare gli umani che avevano una discendenza elfica, infatti Varath’Ur significava “capelli d’ argento”, derivanti dalla singolare caratteristica che alcuni umani di discendenza elfica avevano: ovvero capelli color platino (anche se avvolte avevano un colore biondo-oro) e occhi viola, lilla o color indaco.
Dopo aver ricevuto quest’informazione da Ulfgar, entrambi rimasero in silenzio per un po’, fino a quando Athech non spezzò il silenzio.
Athech - << Temo di sapere già la risposta, ma te lo chiederò lo stesso. Che cosa vuoi che faccia ? >>Ulfgar - << Vorrei che tu ti recassi alla ricerca del clan del Leone di Montagna, se vuoi ti affiancheremo degli uomini, e ti forniremo tutto il necessario per il viaggio. >>Athech - << Non è necessario che mi affiancate i vostri uomini, lavoro meglio da solo. Che cosa avrò in cambio del mio aiuto ? >>Ulfgar tirò fuori dalla bisaccia un tomo e lo porse a Athech:
“Erbe boschive: guida erbologica alle piante della foresta ” del noto curatore Algmar Viserian.
Ulfgar - << Oltre a questo libro ti nomineremo Fratello di Sangue della Tribù del Lupo Bianco, e sarai sempre il benvenuto tra noi. >>Athech prese il libro che gli porgeva Ulfgar, e per un’attimo si chiese come potesse Ulfgar esserne entrato in possesso. Ma abbandonò presto questo pensiero, e meditò sull’accettare o meno. Doveva essere importante per le tribù il suo aiuto, per offrirgli anche di essere
“membro onorario” e a tutti gli effetti di un clan anche fra i più grandi e forti come quello del Lupo Bianco. Alla fine dopo aver valutato la situazione, e con molte domande sul perché quell’esploratore si fosse riferito al demone d’argento come
“Varath’ur”, si rivolse ad Ulfgar, che stava attendendo teso la sua risposta.
Athech - << Va bene accetto, ma ad una condizione: che sia solo tu ad accompagnarmi nel viaggio di ricerca. >>Ulfgar - << Così sia. >>Mente lo diceva Ulfgar piegò il capo all’ingiù portandosi il pugno al petto in segno di rispetto ed accettazione. Dopodichè entrambi si avviarono per Pakton–Ur, dove una volta giunti, si sarebbero rifocillati per poi mettersi di nuovo in viaggio alla ricerca del clan perduto.
10/05/782 d.CN – Tarda sera – Continente Nord-Occidentale – Città di Anavor, capitale dell’Impero IlmarPadre Gaudenzio, Sommo Sacerdote di Kremnor, stava per arrivare al luogo appartato deputato all’incontro con il capo della sua setta di assassini.
Fece gli ultimi passi ed aprì la porta, richiudendo la porta dietro di se, e si ritrovo di fronte a Krinnen, il capo della setta di assassini al servizio del sommo sacerdote.
Padre Gaudenzio - << Salve Krinnen, bando ai convenevoli, è tutto pronto ? >>Krinnen - << Si Sommo Sacerdote, è stato tutto predisposto, attendiamo solo il vostro ordine. >>Padre Gaudenzio - << Bene, allora procedete. E che sia lode a Kremnor ! Dopo questa sera, nessuno potrà opporsi a me ! >>I due si lasciarono e tornarono ai rispettivi compiti. Padre Gaudenzio assaporava già il gusto della vendetta e del potere…
Edited by Sermor - 1/1/2011, 19:34